Una domanda interessante, non credi? Ogni volta che viene affrontato il tema content marketing si riprende l’argomento dei video. In che termini? Sono interessanti, funzionali, ben integrati con tutte le piattaforme web. Ma quando si parla di social media sembra che non ci sia altro: se vuoi avere successo devi puntare sui video.
Gli investimenti pubblicitari in questo campo sono un ottimo termometro per valutare il fenomeno. Secondo recode.net, infatti, l’aumento della spesa in termini di advertising è impressionante: “In 2018, mobile video ad spending is expected to grow 49 percent to nearly $18 billion”. Non c’è altro da aggiungere, numeri interessanti.
Soprattutto se messi a confronto con un dettaglio storico: nel 2018 il tempo di visualizzazione da mobile supererà quello da computer fisso. Ci vuole poco per mettere insieme i punti: diffusione del mobile e contenuti video fanno gola agli investitori, a chi può e deve fare pubblicità. O magari crearla, o ancora rivenderla. Il mercato è ampio ma la domanda è ridondante: perché i clip hanno tanto successo sui social? Provo a dare una risposta personale.
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Le persone amano il visual
Questo è il punto di partenza. Il pubblico ama il video perché rappresenta un segnale chiaro, semplice da digerire e da assimilare. Diverse ricerche sottolineano l’importanza dei segnali lasciati da tutto ciò che attira l’attenzione del nostro cervello con linee e forme che riproducono oggetti della realtà. Detto in altre parole, le immagini arrivano prima.
E il video rappresenta una sequenza di foto contornata da audio. Quindi, attraverso questo codice la comunicazione è immediata. Semplice. Non devi comprendere, non devi interpretare. Il nostro cervello riconosce i segnali inviati da questa soluzione e li interpreta in un tempo minimo, inferiore rispetto al testo che prima deve essere letto. Non è un’attività molto complessa, lo so, ma nei tempi minimi del social web è importante anche questo.
Puoi fare storytelling
In realtà lo storytelling si può fare in tanti modi. Questa tecnica di marketing non può ignorare la praticità di tutto ciò che fonde audio e visual. Ci sono tanti esempi di video storytelling, e la semplicità del messaggio veicolato non deve trarre in inganno: i budget necessari per ottenere buoni risultati sono alti. Anche se, ad esempio, vuoi puntare sui mini-video. Però lo storytelling è un’altra arma dell’inbound marketing e i clip sono perfetti.
In questi casi io penso sempre alla General Electric. Come puoi rendere un’idea astratta così concreta? Come puoi far pensare a un pubblico generalista che l’energia elettrica in realtà è una cosa concreta, che si lega ai sogni e ai bisogni di tutta la popolazione? Raccontando i tuoi valori in un video. Vero, stiamo parlando di una multinazionale con risorse illimitate. Ma l’argomento non è semplice.
È un formato noto
Un dettaglio non secondario: il video è un formato che già conosciamo e abbiamo imparato ad apprezzare da tempo. Siamo un popolo abituato alla televisione, e non solo noi: il mondo intero è stato piegato al piccolo schermo.
Uno schermo che adesso diventa ancora più piccolo, ma al tempo stesso acquista la libertà del web. Il numero dei canali è infinito, puoi trovare tutto quando ti serve. L’intermediazione è continua: i social rubano dai vecchi media, così come la nuova TV somiglia sempre di più a YouTube. Un esempio su tutti: Netflix, un portale TV.
Il video si abbina al mobile
Il mobile è sempre più presente nelle abitudini del singolo. Ormai la maggior parte del traffico, per molti progetti web, arriva da smartphone e la penetrazione di questo strumento nella vita quotidiana è totale. Questo significa che la comunicazione si deve abituare perché le statistiche di Buffer parlano chiaro: su Facebook si guardano 100 milioni di ore di video ogni giorno, mentre su YouTube si passa a 500 milioni di ore giornaliere. Questo ti dice qualcosa?
Io dico che sul mobile la fruizione del filmato si adatta alla perfezione. Puoi vedere il tuo contenuto ovunque, soprattutto quando cammini. Il movimento verticale del pollice che porta allo scrolling intercetta il video, l’occhio si ferma su un formato riconosciuto. Che non impegna, puoi osservare mentre sei sull’autobus o mentre aspetti il tuo turno dal dottore. Basta avere un paio di cuffie. Anche se la maggior parte dei video viene seguito con l’audio disattivato.
C’è un vantaggio da parte delle piattaforme
Esatto. Pensa a Facebook, la visibilità dei contenuti basati sui video è superiore. Non è un’opinione mia, diversi portali hanno riportato questo passaggio e lo hanno confermato in vista del recente aggiornamento che ha dato nuovo colpo alla reach organica.
Facebook has identified for marketers the content formats that drive engagement and sharing — native and live videos. Facebook ranks live videos higher in the News Feed, as well as videos with higher watch and completion rates and videos that are clicked on or unmuted as signals of viewer interest.
Ecco cosa sottolinea Hubspot. Facebook ha identificato i contenuti che portano il maggior numero di condivisioni e Mi Piace: filmati nativi e live. Il vantaggio nella home page del tuo account è innegabile, ma questo risponde alla logica della piattaforma: attrarre inserzionisti che investono nel video ma, soprattutto, mantenere le persone sulla piattaforma. Devi evitare che il pubblico si disperda, che vada altrove. Il link del tuo blog può fare questo. Ma il video, invece, intrattiene.
Si adatta alle necessità del pubblico
Un pubblico che va sempre di fretta e non vuole perdere tempo. Puoi chiedere a un articolo di essere spedito, immediato e conciso già nei primi 5 secondi di fruizione? No, o meglio: puoi ottimizzare la scrittura ma non puoi certo fare miracoli. Il video, invece, può sintetizzare i benefit e i vantaggi nei primi passaggi. Quali sono le regole? Tutto deve essere contestualizzato in base al contesto, al target e agli obiettivi, però ricorda di mantenere i tuoi video sotto ai due minuti (30 secondi se sono pubblicitari) e di dare subito i motivi giusti per seguire nei primi 10 secondi.
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Perché i video dominano i social?
In realtà non si parla di un semplice successo dei video sui social, ma di un vero e proprio successo. Tanto che gli investitori non si limitano a investire qualcosina in più rispetto al resto: a livello mondiale, chi fa pubblicità sui social capisce il valore di questo formato. E soprattutto intuisce la necessità di abbinare il mobile con i video.
Questi dati (sempre di recode.net) hanno un valore chiaro: da un lato si spende tanto nella pubblicità sui filmati, dall’altro invece c’è il superamento di ciò che si trova sul mobile rispetto al computer fisso. Si paga pubblicità video capace di seguire le persone ovunque, non solo a casa o in ufficio. Sei d’accordo con questa riflessione?
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