Si è conclusa da pochissimo la prima edizione di Deegito, Turin Digital Festival – l’unico e più grande festival torinese dedicato all’innovazione in campo digitale. L’evento ha registrato oltre 300 presenze, più di 30 partnership e oltre 50 eventi formativi nelle due giornate del 7 e 8 giugno 2019 e c’è già chi guarda alla prossima edizione.
Il primo Turin Digital Festival non ha deluso le aspettative degli organizzatori che hanno scommesso sulla piazza torinese, ma soprattutto di coloro che hanno partecipato alla due giorni di formazione no-stop: imprenditori, manager aziendali, professionisti del settore, universitari e appassionati.
Un successo in parte preannunciato anche dall’attenzione rivolta da media e opinione pubblica che nel secondo weekend di giugno ha guardato con curiosità a quanto stava accadendo intorno al Centro Congressi “Torino Incontra”, sede della primissima edizione di Deegito.
Ma che cosa si è portato a casa chi ha partecipato a Deegito, oltre a una bag arancione piena di gadget? Lo abbiamo chiesto proprio a loro, ai partecipanti che ci hanno raccontato cosa hanno apprezzato di più del “festival digitale della Mole”, com’è già stato ribattezzato da alcuni.
L’incontro ravvicinato con Salvatore Aranzulla
Era indubbiamente uno dei momenti più attesi. Per tanti, era la prima volta. La prima volta per osservarlo da vicino, scavare nel suo passato e togliersi ogni “dubbio informatico”. Sì, perché dopo la lunga intervista curata dal padrone di casa, Massimiliano Gennari, dove Aranzulla ha ripercorso la propria storia, dagli esordi da ragazzino alle brillanti intuizioni che lo hanno portato a diventare il mr Wolf di Internet, si è concesso senza riserve al pubblico di Deegito rispondendo a tutte le domande che gli sono state rivolte.
Un faccia a faccia di oltre un’ora, dove Salvatore ha svelato i propri trucchi informatici ed esortato i giovanissimi a studiare, per dare forma al proprio futuro. Niente algoritmi o formule magiche, dunque, per diventare imprenditori digitali di successo ma tanto studio e voglia di farcela. Un Aranzulla diverso da quello che, forse, siamo abituati a immaginarci, meno personaggio e più persona, che ci ha regalato moltissimi spunti di riflessione.
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Il confronto diretto e informale con i relatori
La definizione di un’offerta formativa di alto livello, capace di differenziarsi per varietà e completezza degli argomenti trattati, è stata una prerogativa del festival. 4 speech in contemporanea in 4 sale formative hanno permesso ai partecipanti di approfondire i temi di loro interesse, senza perdere nemmeno un minuto della propria formazione. Un programma studiato ad-hoc per soddisfare sia le esigenze di chi si avvicinava per la prima volta al mondo del digital sia di chi invece, da esperto, desiderava approfondire tematiche specifiche e acquisire nuove skill.
La formazione, dunque, al centro di una due giorni dove i partecipanti hanno avuto la possibilità di interfacciarsi con i relatori, durante i loro speech, ma anche subito dopo, nei tanti spazi di networking; o ancora durante i workshop dove il numero limitato dei partecipanti ha consentito un confronto diretto in un ambiente intimo e raccolto, quello della sala Mollino, tavola rotonda del primo Turin Digital Festival.
La perfetta unione tra training & entertainment nel primo Turin Digital Festival
Non solo formazione ma anche momenti più leggeri con super ospiti d’eccezione: il duo comico Marco Federico Bombi e Paolo Carenzo, meglio noti come i “Bella Domanda” direttamente da Colorado e Daniele Di Benedetti, esperto di marketing online e public speaker che ha girato il mondo con i suoi eventi motivazionali. È stato questo l’algoritmo vincente di un festival che non ha dato modo ai partecipanti di annoiarsi, come spesso accade in altri eventi di settore.
Lo show dei Bella Domanda, con battute colorate a tema digital ha sfatato falsi miti e cliché sul digitale, portando l’attenzione su temi d’attualità. Risate e sorrisi sono stati protagonisti anche del talk ispirazionale di Daniele Di Benedetti, a cui è spettato il delicato compito di chiudere la kermesse torinese, con un discorso che ha motivato i presenti a mettere in pratica, nella vita personale come in quella professionale, quanto appreso nelle due giornate a Deegito.
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La condivisione di esperienze, tra gaming e realtà aumentata
Ma oltre a una borsa piena di gadget – come abbiamo detto provocatoriamente in apertura – cosa si sono portati a casa i partecipanti di Deegito? Un’esperienza: è stata questa una delle parole più ricorrenti. Innanzitutto, un’importante esperienza di formazione che ha arricchito il proprio bagaglio di conoscenze. Un’esperienza fatta di tanti piccoli tasselli ed emozioni, come quelle catturate da Wow Solution nel photo set allestito a Deegito, che ha impresso su carta gli scatti migliori.
Un’esperienza immersiva, come quella offerta da Synesthesia con la realtà aumentata, facendo provare ai visitatori del proprio stand l’ebrezza di disinnescare una bomba o di essere catapultati in una realtà virtuale animata da strane creature.
E, infine, una condivisione di esperienze: la possibilità, cioè, di scambiarsi idee, punti di vista e prospettive per trovare nuove strade per promuovere il proprio brand o la propria attività sfruttando tutte le potenzialità e gli strumenti del digitale.
Si chiude, dunque, con un bilancio più che positivo il primo Turin Digital Festival. Stando ad alcune indiscrezioni, gli organizzatori starebbero già lavorando all’edizione del 2020. Sempre a Torino, forse in una nuova location. Per conoscere in anteprima le date e scoprire tutte le novità legate alla nuova edizione (soprattutto se ti sei perso la prima!), ti suggeriamo di sintonizzarti sui canali ufficiali: Deegito – Turin Digital Festival (Facebook), @deegito_tdf (Twitter) e @deegito.it (Instagram).
Stay tuned, stay digital!