Telegram marketing, una grande opportunità di business

Quando si parla di web marketing, le prime cose che vengono in mente sono i social network e l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Esiste, tuttavia, una crescente letteratura di casi di successo che riguardano le app di messaggistica istantanea. La più conosciuta è sicuramente WhatsApp, ma la migliore per il marketing di un’azienda è sicuramente Telegram. Telegram nasce con l’intento di garantire privacy e alti standard di servizio a chi vuole chattare (sia da smartphone che da desktop), ma gradualmente è diventato uno strumento per fare business.logo di telegram

Al momento, in Italia sono quasi 5 milioni le persone che utilizzano Telegram attivamente. Questa grande community è raramente considerata nelle azioni di una strategia di web marketing, lasciando così sul piatto una grande opportunità. Non soltanto la scarsa concorrenza rende facile muoversi all’interno dell’applicazione per raggiungere nuovi potenziali clienti, ma anche la struttura dell’applicazione stessa è ideale per le aziende che vogliono promuoversi online. Se sei interessato a farlo, questa guida è per te.

Gli strumenti per fare business con il Telegram Marketing

Come altre app di messaggistica, anche Telegram è andata oltre alla simple chat 1-on-1. Se tu dovessi scrivere manualmente ad ogni cliente o potenziale cliente, potresti tranquillamente utilizzare WhatsApp; questa attività richiede molto tempo e soprattutto è molto difficile da coordinare, per cui non fa al caso delle aziende. Un discorso diverso sono i gruppi ed i canali, due tipi di community introdotti da Telegram che aiutano molto chi vuole promuoversi sull’applicazione. In questa guida ci soffermeremo proprio su questi due tool.

Gruppi e Super Gruppi

I gruppi sono delle community nate per riunirsi intorno ad un certo argomento. Anche se esiste un amministratore che può gestire alcune funzionalità del gruppo, tutti sono liberi di scrivere in qualsiasi momento; si tratta di un format molto simile a quello dei gruppi di WhatsApp, che probabilmente conosci già. La struttura dei gruppi Telegram, tuttavia, è più social: chiunque può cercare un argomento e trovare i gruppi pubblici che lo trattano, richiedendo l’iscrizione. Ovviamente i gruppi privati non sono accessibili a chi cerca, ma è probabile che tu abbia tutto l’interesse a far trovare la tua azienda a chi cerca il suo gruppo.

Alcuni si cimentano nella creazione di un gruppo aziendale, includendo i loro clienti, sperando che favorire il dialogo tra loro sia una buona strategia. Tuttavia è molto più utile partecipare ai gruppi di settore -se esistono, altrimenti crearne uno- per fare networking ed ampliare il numero di conoscenze. I partecipanti ai gruppi di settore sono per lo più altre aziende, anche se talvolta subentrano dei clienti che cercano qualcuno a cui rivolgersi. Questo può aiutare tutte le aziende a rimanere aggiornate ed aumentare i contatti utili, ma è utile per fare business per lo più a quelle che operano nel mercato B2B.

Un gruppo nasce con il limite strutturale di 200 iscritti, dopodiché viene trasformato in super gruppo. Un gruppo “super” non ha limite di iscritti, ed il suo funzionamento viene arricchito di ulteriori funzionalità per far dialogare gli utenti in modo più integrato.

I canali Telegram

Citare i gruppi era d’obbligo, ma il vero mezzo promozionale per le aziende su Telegram sono i canali. Ogni account può creare fino a 8 canali, diventandone dunque l’amministratore; per ogni canale è possibile avere soltanto un co-amministratore. La differenza sostanziale rispetto ai gruppi è che nei canali soltanto gli admin possono scrivere e creare contenuti, mentre tutti gli altri utenti hanno un ruolo “passivo”.

usare i canali telegram per fare marketing

Utilizzando un canale Telegram è possibile raccogliere tutti i clienti attuali e potenziali dell’azienda in un unico posto. Diventa dunque l’evoluzione della newsletter, facendo in modo che nutrire i lead (la lead nurturing) diventi più semplice e più efficace. Gli iscritti riceveranno le notifiche direttamente sul telefono e vedranno i messaggi appena si collegheranno a Telegram. Esempi di contenuti che funzionano molto bene quando vengono pubblicati sui canali? Eccone alcuni:

  • Offerte a tempo, con sconti disponibili fino ad una certa data;
  • Aggiornamenti sui prodotti e servizi in portafoglio;
  • Link verso gli articoli più recenti del blog aziendale;
  • Pubblicità di eventi aziendali aperti al pubblico;
  • Notizie su premi e riconoscimenti ricevuti dall’azienda;
  • Risorse tratte dalle PR digitali aziendali;
  • Recensioni degli utenti su un prodotto o servizio lanciato da poco.

Questi sono esempi, per l’appunto, ma l’unico limite è la creatività del social media manager.

L’azienda dovrebbe puntare a coltivare il suo canale Telegram, raggiungendo gli attuali clienti per promuoverne l’iscrizione e facendo in modo che i potenziali clienti incontrino questo strumento all’interno del funnel di vendita. I tassi di conversione e di apertura sono decisamente più alti di quelli della newsletter, per cui l’unico problema dell’intera strategia è il numero attualmente contenuto di italiani iscritti a Telegram. Qualora la crescita di questa app dovesse continuare al ritmo degli ultimi anni, tutto questo discorso diventerà ancora più rilevante.

Inserire Telegram nel funnel di marketing

Più volte, sul nostro blog, abbiamo parlato di come la vendita sia un percorso. Dal momento in cui l’utente entra in contatto con un canale aziendale, all’impresa spetta il compito di “educarlo” fino a renderlo deciso a compiere un acquisto. Questo percorso passa, solitamente, attraverso dei rimbalzi tra i social network, il sito aziendale, le campagne email di benvenuto e così via; in questa sede non vogliamo dilungarci troppo, ma abbiamo una risorsa sui funnel di marketing che può aiutarti a comprendere meglio di che cosa si tratti.

Supponendo che tu conosca già il funnel marketing, vediamo come inserire Telegram all’interno della tua strategia. Come abbiamo già detto, questo mezzo di comunicazione è un rinnovato metodo per fare lead nurturing, quasi una versione più aggiornata dell’email marketing. Per questo, il consiglio è quello di utilizzare dei call to action sia sul blog aziendale che sui profili social, eventualmente anche creando delle campagne sponsorizzate, per far iscrivere i potenziali clienti sul canale aziendale già nelle primissime fasi del percorso. Se l’aggiornamento del canale è costante e ben studiato, gli utenti appena entrati incominceranno a leggere i contenuti e a cliccare sui rimandi che contengono verso i social o verso il sito aziendale. Questo processo, in poco tempo, aiuta a trasformare questi iscritti in clienti.

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Claudia De Mace

Claudia De Mace

Appassionata di social, scrittura creativa e digital marketing, sfrutta il potere dell’advertising su Facebook per aiutare i brand a raggiungere i propri obiettivi di business.

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