Spesso quando si parla di storytelling l’attenzione si sposta solo sul modello narrativo delle fiabe. Quindi una delle attività legate alla promozione online può essere ridotta a semplice narrazione di una storia? Dipende dai punti di vista, in realtà quando si tratta di digital marketing c’è un punto di partenza che affonda nella tradizione.
Sì, lo storytelling si lega al mondo delle fiabe e delle tradizioni narrative. Ma va ben oltre. Come spesso accade in questi casi, l’opera di web marketing prende una parte di ciò che serve da ciò che è già stato codificato e lo trasporta nel mondo del digital. È un processo già noto, si chiama rimediazione e coinvolge diversi aspetti della comunicazione.
Come si lega tutto questo allo storytelling? E, soprattutto, come puoi sfruttare questa metodologia per promuovere la tua azienda online? Facciamo un passo alla volta, iniziamo da definizioni ed esempi pratici.
Cos’è lo storytelling nel web marketing
Lo storytelling è una soluzione utile per veicolare valori, idee e concetti utili a una determinata realtà. La narrazione è un concetto vecchio come il mondo, si può dire che questa è la prima forma di marketing ideata dall’essere umano: abbiamo sempre tramandato contenuti attraverso l’uso di storie. E di metafore, rappresentazioni idealtipiche.
Ecco perché lo storytelling è sempre un passaggio utile, un’eventualità da prendere in considerazione in un piano di web marketing ben strutturato. Le persone sono abituate ad ascoltare storie, a comprenderne i messaggi e a interpretare i passaggi che gli oratori hanno deciso di trasferire tra le maglie della narrazione. Ma quali sono i vantaggi di questa soluzione? Nel prossimo paragrafo trovi un riferimento utile per capire come procedere in questo settore.
Da leggere: come fare il restyling del logo
Perché lo storytelling funziona
Lo storytelling essere un buon modo per promuovere il tuo brand e la tua azienda: puoi sfruttare i codici narrativi per raggiungere le persone che vuoi portare nel registro clienti. E per permettere al pubblico di conoscere il brand attraverso qualcosa di diverso dal catalogo o dalla landing page. Le persone si fidano delle persone, non degli slogan e delle offerte economiche. O almeno non sempre. Attraverso lo storytelling puoi raggiungere aspetti emotivi.
[bctt tweet=”Lo storytelling è un buon modo per parlare alle emozioni dei potenziali clienti” username=”emoesocial”]
Parlo di aspetti che vanno oltre la scelta utilitaristica e che parlano a elementi atavici, antichi, sedimentati nella nostra anima da tempo. Mi chiedi perché lo storytelling funziona? Semplice, è uno degli strumenti dell’inbound marketing: raggiunge l’utente nel momento in cui ha bisogno di te. In questo caso non si tratta di creare articoli informativi per intercettare ricerche su Google, ma di trasmettere valori attraverso le emozioni.
Questa è la chiave dello storytelling, ecco perché funziona: riesce a essere un contenuto utile per l’utente da una prospettiva emotiva. Crea interesse, comunica informazioni e valori attraverso emozioni. E lo fa senza interrompere la fruizione del contenuto ma diventando a sua volta elemento d’intrattenimento. Sei d’accordo? Dai uno sguardo.
Grande esempio di storytelling aziendale: GE
Fa sempre bene lasciare un po’ di esempi quando bisogna affrontare il tema dello storytelling. Perché attraverso questo passaggio puoi capire come si muovono le aziende che già hanno deciso cosa fare, come sfruttare la narrazione per dare vantaggi concreti al proprio brand. A tal proposito direi di iniziare con la General Electric, guarda il video.
https://www.youtube.com/watch?v=RW7CSy3o4a4
Questa è la storia di un bambino che riesce a comunicare solo attraverso messaggi elettronici. Una metafora dell’azienda GE, capace di fare grandi cose con l’energia. Ma che sa parlare con le persone come appare alla fine del contenuto. Come potresti comunicare tutto questo senza lo storytelling? Con un comunicato aziendale?
Magari con una lettera agli azionisti? Difficile, molto difficile. Il video diventa uno strumento unico ed efficace. Molto però dipende sempre dalle competenze di chi pensa questa storia, e di chi confeziona il video.
Ancora un esempio di narrazione: Apple
A proposito di chi si occupa del video: qui c’è un esempio di come la Apple intende la narrazione di valori e concetti sviluppati nei prodotti. Come da tradizione – non è la prima volta che la Apple si muove in questa direzione – l’azienda di Cupertino crea una serie di mini-video che mettono a confronto altre soluzioni con quelle offerte nel catalogo ufficiale.
https://www.youtube.com/watch?v=TQy2heNOhe8
Come puoi ben vedere le differenze tra i due video sono evidenti: storia lunga e articolata, una sorta di cortometraggio, con spot brevi e divertenti. Il punto in comune? Non ci sono informazioni tecniche o slogan, non ci sono tentativi di vendere qualcosa. Lo storytelling in questi casi non mostra neanche il prodotto, non ce n’è bisogno perché l’obiettivo è un altro: posizionarsi nella percezione del destinatario. La Apple non mostra il numero di gyga.
Non ha bisogno di far notare la superiorità tecnica rispetto agli altri. Mostra uno stile di vita diverso tra chi accetta questa soluzione e chi vuole rimanere con il vecchio telefono. Lo stesso discorso riguarda la General Electric, ma senza il confronto iniziale: qui si fa capire qualcosa di profondo che non può essere espresso con le semplici parole.
O meglio, con le informazioni. Non vendi energia elettrica con un video dedicato allo storytelling, ma crei consapevolezza e comunichi valore alle persone. Questo, forse, è ancora più importante.
Tutti possono fare storytelling?
Ecco questo è un punto chiave: come fare storytelling? Tutto parte da un’analisi approfondita del brand e da una presa di coscienza: è necessario? Un po’ come il blogging, la SEO e il PPC: lo storytelling deve essere vagliato e valutato. Perché non tutte le aziende hanno la possibilità o la necessità di investire in questo settore.
O magari possono orientarsi verso il visual storytelling (che oggi sembra avere un grande successo) su social come Pinterest e Instagram. O ancora si può lavorare sul video grazie a YouTube o Vimeo: tutto dipende dalla valutazione.
Una valutazione che deve essere fatta da un’agenzia, da un team di professionisti (o da un unico esperto, dipende dalle esigenze) che possono affrontare il progetto nel miglior modo possibile. Non esistono obblighi, diktat o punti fermi: ogni strategia di marketing ha bisogno di strumenti specifici. E lo storytelling, legato all’inbound marketing, è uno di questi.
Per approfondire: perché i video hanno successo sui social
Tu vuoi investire nello storytelling?
Mi sembra una buona idea. L’inbound marketing non si lega solo al blogging. O meglio, questo strumento è perfetto per posizionare dei valori e per far capire al pubblico che tu hai determinati obiettivi. Puoi vendere con lo storytelling? Questo è un terreno scivoloso perché è difficile ottenere dei dati precisi, ma è certo che nel lungo periodo puoi posizionare il tuo brand nell’attività quotidiana del pubblico grazie allo storytelling.
E questo traguardo è più forte di qualsiasi posizionamento SEO, più efficace della migliore campagna social. Se le persone sono convinte che, ad esempio, le scarpe di un determinato brand sono quelle che portano alla vittoria non c’è scelta: le cercano e le acquistano. Questa è la mia idea, ora aspetto la tua nei commenti.