Più di 2,6 miliardi di persone utilizzano attualmente almeno una piattaforma social media. Entro il 2021, questo numero dovrebbe aumentare del 15 per cento e superare quindi i 3 miliardi di persone. Il marketing fatto nei social media (il cosiddetto “social media marketing“) è un potente strumento per le aziende e permette di collegarle online al loro pubblico. Ormai è molto più semplice creare il “cliente ideale” grazie a tutti i dati presenti nei social. LinkedIn ha un sacco di dati su professionisti ed occupazione, Facebook ed Instagram forniscono informazioni demografiche molto dettagliate.
Molti brand hanno costruito business di successo grazie ai social media. Molti altri non riescono a connettersi con il loro pubblico target, spesso perché fanno uno o più dei seguenti 10 errori di marketing sui social media.
Cosa non fare quando si fa social media marketing?
1. Essere “per forza” in troppe piattaforme social
Diventare un esperto social richiede pratica e attenzione. Questo vale per la maggior parte delle attività di marketing, incluso il marketing sui social. Le imprese con piccoli team di marketing dovrebbero evitare di impegnarsi in troppe piattaforme e dovrebbero invece “buttarsi a capofitto” in uno o due social ben allineati ai loro obiettivi di business.
Solo su Facebook vengono caricate al giorno 300 milioni di foto. Ogni 60 secondi vengono inviati più di 500.000 commenti e vengono aggiornati oltre 100.000 stati. Come vedete, c’è molto “movimento” ed opportunità. Tuttavia, acquisire competenze per diventare un vero esperto richiede tempo ed attenzione.
Scegliendo attentamente le giuste piattaforme social, anche piccoli team di marketing potranno sviluppare le competenze necessarie per ottimizzarle.
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2. Trascurare i follower più fedeli
I primi successi di un profilo social sono attribuiti quasi sempre ai fan fedeli e che conoscono il vostro brand fin dal principio. Ricordatevi di tenerli in considerazione, poiché sono più preziosi di qualsiasi influencer (soprattutto se quest’ultimo è pagato per farvi pubblicità).
3. Copiare la “voce” di altri brand
Tante volte si possono trovare alcuni brand che fanno social media marketing in un modo che a voi piace molto. In Italia, ci sono brand molto conosciuti, come Ceres, Barilla, Taffo, che sui social hanno deciso di adottare strategie molto originali. Non fatevi prendere dal gusto di copiarli. Ogni brand deve studiare la propria strategia, partendo dagli obiettivi. I vostri non possono essere uguali ai loro.
Le piattaforme dei social media sono progettate per presentare agli utenti contenuti nuovi e inaspettati e ciò li mantiene interessati.
I principi psicologici dei social implicano che gli utenti si aspettino variazioni di contenuto e voce. Brand che hanno creato una voce unica online raccolgono, naturalmente, più seguaci ed un maggior coinvolgimento rispetto a brand che, semplicemente, “seguono la mandria”.
4. Ignorare i dati di Insight
Il social media marketing è una professione guidata dai dati, come d’altronde vale per l’ottimizzazione dei siti web. Per i social media manager è importante raccogliere ed analizzare tutti i dati possibili per capire se la strategia applicata sta funzionando o se è necessario modificare la rotta. Altrimenti risulta molto difficile capire se gli obiettivi prefissati sono stati o stanno per essere raggiunti. Questo è importante per tutte le piattaforme social, nessuna esclusa.
Investire in un potente strumento di analisi aiuterà i social media manager a determinare il tempo e il tipo di contenuto ottimali, tra le altre variabili.
5. Non conoscere il proprio pubblico target
Nel 2006, quando Hubspot fu fondato, era sconosciuto. Oggi Hubspot è una società che fattura più di 1,3 miliardi di dollari. Hubspot è riuscito a trovare successo grazie ad una tenace dedizione ai propri clienti. Il team ha sempre portato un orsacchiotto di nome Molly alle riunioni.
Molly rappresenta il cliente di Hubspot. L’azienda conosce i dettagli psicologici e demografici di Molly e, mantenendo l’orsacchiotto in mente, è in grado di adottare decisioni intelligenti in funzione dei propri clienti. Questa comprensione ha aiutato Hubspot a sviluppare il contenuto giusto sui social media (e in molti altri luoghi) ed attirare il loro cliente ideale.
I social media manager, come i dirigenti d’impresa in generale, devono capire il pubblico di destinazione. Questa comprensione renderà più facile selezionare le giuste piattaforme social ed a chiarire come dovrebbe essere la voce del brand.
6. Sottovalutare il potere dei video
Secondo un rapporto di Social Media Examiner, il 60% degli addetti al marketing sui social media ha affermato che il contenuto video è la forma più importante tra i contenuti visivi. Il motivo per cui il contenuto video è così popolare tra i social media marketing è perché è efficace ed impegna i fan.
Un rapporto di Hubspot ha mostrato che il 55% delle persone “macina” i contenuti video, rendendolo il tipo di contenuto più coinvolgente.
7. Trattare ogni social allo stesso modo
Nessun social è uguale ad un altro ed è un errore trattarli come tali. Persone diverse e che utilizzano piattaforme diverse, si aspettano di trovare contenuti diversi ed adeguati al social in cui si trovano. Ad esempio, sarebbe strano vedere su Instagram un post riguardante una posizione lavorativa aperta, invece su LinkedIn ci starebbe eccome.
Chi si occuperà del social media marketing dell’azienda dovrà studiare a fondo i social utilizzati e dare al pubblico ciò che cerca.
8. Affidare il social media marketing ai dipendenti più giovani
Di regola, le persone più giovani tendono a utilizzare i social più frequentemente. Basta guardare i dati riportati sul web. Ma questo non significa che la persona più giovane del vostro team di marketing debba necessariamente essere affidata alla creazione di una strategia social media marketing.
Il marketing dei social media DEVE essere trattato come tutti gli altri canali che comprendono il mix di marketing della vostra azienda. Una strategia dovrebbe essere costruita attorno al vostro cliente target. Deve essere condotta un’importante analisi per capire quali debbano essere gli obiettivi, come distinguersi dagli altri (a livello di “voce” del brand) e come vendere i vostri prodotti e/o servizi (perché questo è il fine ultimo). Va da se che quindi tutto ciò non può essere affidato ad una risorsa poco esperta.
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9. Utilizzare i social senza investire in ADS
I social non sono gratis. Lo diceva anche Veronica Gentili in questo articolo (Facebook non è gratis per le aziende: come darsi pace). Se sei un azienda e stai cercando fan ed engagement per vendere il tuo prodotto o servizio, DEVI spendere in ADS.
In una strategia social per Facebook, è indispensabile inserire Facebook ADS scegliendo budget ed obiettivi. Ovviamente però il tutto deve affiancare una strategia di social media marketing “organica”. Infatti la pubblicità a pagamento può servire come completamento di una strategia organica in essere.
Inoltre se, ad esempio, un copy è andato forte organicamente tra i vostri seguaci, può avere senso aumentare lo portata utilizzando gli ADS.
10. Non formare i dipendenti per vendere sui social
Ogni dipendente della vostra azienda ha la capacità di connettersi con i clienti attraverso i social media. Poiché sicuramente li stanno già usando per ragioni personali, è assolutamente opportuno formarli per vendere ai potenziali clienti anche attraverso questi strumenti.
Le reti di social media continueranno a crescere, sia in Italia che in tutto il mondo. Poiché le opzioni di targeting diventano sempre più articolate e complete, diventeranno uno strumento sempre più interessante per il marketing.
Per aver successo e fare del buon social media marketing, gli addetti ai lavori dovrebbero stare attenti ad evitare i 10 errori descritti in questo articolo. Inoltre dovrebbero utilizzare le reti social, avendo una chiara comprensione di quali sono gli obiettivi comunicativi e di cosa servirà per raggiungerli.
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