Se vi dicessi che il mercato pubblicitario si muove intorno alla sfera sessuale non vi direi nulla di nuovo, se provassi a spiegarvi però come il modo di vivere i social si stia convertendo nella stessa identica direzione vi potreste accorgere che il web 2.0 è decisamente più infettato di quanto noi spesso possiamo immaginare. I social network sono sempre più propensi a diventare luoghi dove è possibile praticare sesso online, e la colpa è solo nostra, di noi utenti.
I social come luogo d’incontro
Il trend che coinvolge le nuove generazioni è molto allarmante, il sesso virtuale sta diventando la normalità e si sta andando a sostituire alla pratica reale dell’amplesso in essere.
Ma i social non stanno diventando solamente l’ambiente dove si praticano le proprie fantasie erotiche, bensì anche il contesto sempre più utilizzato per trovare un partner adatto per metterle in atto nella vita di ogni giorno. Prendendo in analisi i dati forniti da C-date, uno dei principali siti di casual dating attivo in Europa, emerge difatti che 6 rapporti su 10 nascono grazie al web. Sono stati presi in campione circa più di mille utenti, tra i 25 e i 60 anni, ma la vera curiosità a proposito è che gli over 40-50 siano imbattibili nel rimorchio online, cosa che invece non riesce molto bene ai ventenni e ai trentenni.
Questi dati non includono le varie App volte al rimorchio appunto, le quali sono sempre più scaricate e utilizzate dagli utenti. Impossibile non citare tra queste:
Queste 5 sono sicuramente le più cliccate di sempre.
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Sesso online: quando il virtuale si trasforma da passa tempo a malattia
Secondo alcune recenti statistiche vi è una forte propensione da parte degli utenti ad ammalarsi del sesso virtuale, il quale crea in loro una vera e propria dipendenza.
Questo perché la semplicità offerta dai social o dai vari siti nel reperire materiale pornografico sta portando l’utenza ad essere meno attratta dalla “fatica” che comporta avere una relazione reale. I primi segni evidenziati dagli psicologi dimostrano che gli utenti che divengono dipendenti del sesso online non solo passano diverse ore su chat virtuali e siti volti alla pornografia, ma nascondono con vergogna questa loro propensione a chiunque gli sia vicino, negando di fatto la pratica di tutto ciò.
I dati di Google riguardanti la pornografia
Così è impossibile non riportare alcune cifre. Numeri da capogiro per ciò che concerne le ricerche online che trattano siti d’incontri o l’abito sessuale con ricerche correlate. Potete constatare voi stessi, se aprendo una nuova scheda del vostro browser provate a digitare solamente la “porn” vi si paleseranno davanti più di 240 milioni di pagine nella vostra SERP. Inoltre il numero aumenterà vertiginosamente se nel termine di ricerca andrete ad inserire “XXX” passando a 320 milioni risultati ottenuti.
Un mercato che è sempre più in crescita e che, ad alcune aziende, porta dei fatturati che sfiorano il limite della fantasia.
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I trend del sesso online: uomini vs donne
Uomo e donna hanno un modo diverso di approcciarsi anche quando si tratta di sesso virtuale. Le statistiche hanno difatti sottolineato che la sponda maschile si dedica maggiormente alla visione di materiale pornografico online, mentre le fanciulle prediligono sperimentare il proprio erotismo chattando e lasciandosi trascinare dalla propria immaginazione.
Emerge tra le varie statistiche che proprio le donne siano le più disinvolte quando viene chiesto loro se utilizzano il web o i social con fini sessuali, e appunto il 57% delle donne intervistaste non si vergogna ad ammetterlo.
In conclusione emerge sicuramente una propensione sempre più forte da parte della community nel rifugiarsi online quando il tema riguarda il sesso. Dati e statistiche alla mano possiamo affermare che l’idea iniziale di Tim Berners-Lee volta alla condivisione stia funzionando in tutti i sensi, unici o doppi che siano.
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