Mettici la faccia. Anzi, la “faccina sorridente”.

Le emoji nella comunicazione aziendale possono essere una risorsa decisiva per migliorare la relazione tra brand e target. Ovvero tra chi vende e chi compra, per semplificare. Questo principio è vero anche se faccine o simboli usati per indicare oggetti e alimenti possono sembrare legati a un contesto differente. Magari troppo giovanile e scanzonato per un lavoro serioso come quello della business communication. Soprattutto se usciamo dal B2C e ci infiliamo nel B2B.

In realtà non è così per due motivi: il tone of voice della tua azienda può essere perfettamente in linea con l’uso delle emoji (da non confondere con emoticons). Inoltre stai sottovalutando il ruolo di questi elementi nella tua capacità espressiva. Vuoi qualche idea in più su come e perché usare le emoji nella comunicazione aziendale professionale?

Per approfondire: Storytelling, come e perché farlo (sul serio)

Emoji ed emoticon… ma sono parenti?

Con il termine emoji intendiamo una serie di simboli della comunicazione digitale che vengono usati per indicare stati d’animo, informazioni personali o utili ai fini dell’efficienza comunicativa, oggetti e appartenenza a nazioni, culture, religioni, ceti sociali, identità di genere e professioni. Le emoji (diverse dalle emoticons perché non sono solo faccine ma anche oggetti e simboli differenti) sono un vero e proprio codice comunicativo. Un codice parallero all’alfabeto caratterizzato da immediatezza, approccio internazionale e multi-culturale, semplicità d’uso e piano simbolico che si affianca a quello iconico.

Molti elementi emoji significano quello che letteralmente possiamo intendere ma anche altro in base alle interpretazioni di una sub cultura. L’esempio tipico è il mattone che rappresenta sì un elemento della quotidiana attività professionale ma anche un simbolo di una certa destra che si muove su Twitter. E che usa questa emoji nella bio per riconoscersi.

Un emoji per amico: il tuo braccio destro

Diciamolo chiaramente: usare le emoji nella comunicazione aziendale non è un reato. In primis perché le persone ormai sono abituate a questo tipo di comunicazione simbolica che ormai si diffonde da anni sul web. Anzi, è dagli anni Novanta che si usano questi elementi simbolici prima negli SMS e poi nelle e-mail, fino ad arrivare a pagine web e social network.

Non dobbiamo temere di usare le emoji nella comunicazione aziendale solo perché potrebbero esserci persone incapaci di decifrare una faccina sorridente. Inoltre, l’uso di questi elementi può essere d’aiuto per comunicare con maggior efficienza le proprie idee e i concetti fondamentali. Anche se sei il social media manager di un’azienda internazionale, di una corporation con interessi in ogni angolo del mondo. L’uso o meno delle emoji nella comunicazione aziendale dipende da altri fattori.

Quando un emoji può svoltare la conversazione

Quali sono i punti di forza delle emoji nella comunicazione aziendale? L’immediatezza e la capacità di contestualizzare in modo semplice e immediato. Con le emoji puoi creare una relazione tra chi scrive e chi legge. A patto che sia sempre rispettato il contesto e il tone of voice aziendale. Ricordando che gli estremi sono sempre un problema per la maggior parte dei brand.

A meno che tu non sia un’azienda con un pubblico specifico, una community che apprezza e comprende il codice esasperato. Un esempio arriva da uno studio che conferma un punto essenziale: l’uso delle emoji dipende dal contesto e dagli attori. Ecco cosa sottolinea la ricerca Service with Emoticons: How Customers Interpret Employee Use of Emoticons.

Through laboratory and field experiments, the current research shows that customers perceive service employees who use emoticons as higher in warmth but lower in competence compared to those who do not. We further demonstrate that when a service employee uses emoticons, communal-oriented (exchange-oriented) customers are more likely to infer higher warmth (lower competence) and thus to be more (less) satisfied with the service

Quindi, i clienti percepiscono i dipendenti che usano le emoticon come più calorosi ma meno competenti rispetto a quelli che non lo fanno. Ma quando si utilizzano le emoticon, i clienti orientati alla community e allo scambio interattivo hanno maggiori probabilità di dedurre un maggiore affinità e quindi di essere più soddisfatti del servizio. Questo per dire che non esiste un come e perché usare le emoji nella comunicazione aziendale. Ed è il social media manager a dover gestire questo strumento.

Da leggere: come usare le faccine su Facebook

Le emoji nella comunicazione dei Big

Quali sono gli esempi pratici della comunicazione mediata dal computer? Voglio lasciarti una serie di esempi social che raccolgono aziende che usano i simboli emoji per comunicare con il proprio pubblico. E non parliamo solo di brand per giovanissimi che usano TikTok. Ma anche di aziende che non vogliono perdere credibilità ma al tempo stesso cercano di instaurare un rapporto intimo con il pubblico. Perché, come sempre, i mercati sono conversazioni (Cluetrain Manifesto).

emoji nella comunicazione aziendale
Emoji del canale Mastercard su Twitter.

La Mastercard, ad esempio, usa le emoji su Twitter per comunicare apprezzamento con un clap di mani. Ma soprattutto sfrutta i colori dei due cuori per riprendere i colori del brand e rendere subito riconoscibile la comunicazione. Un po’ come fa Domino’s Pizza che inserisce ovunque, anche nella bio di Instagram, l’emoji del piatto principale.

emoji nella comunicazione aziendale
Emoji su Instagram per Domino’s Pizza.

Un caso particolare è quello di Dune che, come avviene in molti casi e quando c’è un forte interesse da parte del pubblico, sfrutta la notorietà per usare un emoji dedicato che in questo caso ha le fattezze del protagonista.

dune

Cosa possiamo capire da tutto questo? Semplice: le emoji nella comunicazione aziendale sui social network (e non solo) non appartengono solo a realtà legate a community di giovanissimi tipo Z o Alpha Generation. Tutto ruota intorno alla sensibilità di chi comunica, anche nel settore B2B.

Emoe-ji per il #WorlEmojiDay

Le emoji da sempre dividono, c’è chi le ama e chi le odia. Noi abbiamo voluto celebrarle nel #WorldEmojiDay facendo uscire allo scoperto le conversazioni agenzia-cliente dell’anno che sono finite proprio con un emoji.
Un modo per auto-ironizzare e comunicare con immediatezza emozioni e stati d’animo.
Crediamo che “dirlo con un Emoji” il più delle volte aggiunga valore alle conversazioni online, spesso fredde e impersonali, dando un indicazione alla loro interpretazione.
Se poi queste entrano nella comunicazione in modo ricorrente e studiato, possono trasformarsi in un potente mezzo di comunicazione, in grado di caratterizzare la comunicazione di un brand e colorare le conversazioni online.

Sei d’accordo con noi? In ogni caso, speriamo tu abbia riflettuto sulla comunicazione non verbale online e trovato nuovi spunti e idee da applicare alla tua comunicazione. E se vuoi condividerli con noi, noi siamo qui!

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