Una lieve flessione nella vendita degli smartphone ed un accenno di rallentamento dei download non significano certo che il mercato delle app è in crisi. Anzi, secondo l’Ansa, con 156 miliardi di applicazioni scaricate in tutto il mondo lo scorso anno, si tratta di un settore più florido che mai. C’è da dire, tuttavia, che le app create sono davvero moltissime e, nella vastità dell’offerta, si finisce per scaricare sempre le stesse.
L’evolversi del mercato delle app
I dati in questione, infatti, sono riferiti al 2015 ma nel 2016, basta guardare Pokemon Go, i numeri saranno ben più importanti. Se 156 miliardi di applicazioni scaricate hanno generato un fatturato di 34 miliardi di dollari, senza contare i proventi dalle inserzioni pubblicitarie, vuol dire che i numeri del 2016 saranno davvero da capogiro. Oggi giorno, del resto, c’è un app veramente per tutto e anche gli adulti, non soltanto i nativi digitali, non possono proprio più fare a meno dello smartphone. È per questo motivo che le inserzioni pubblicitarie connesse alle applicazioni sono di gran lunga più appetibili rispetto a quelle dei vecchi giornali e persino della tv. L’ecosistema dell’App store di Apple, solo per fare un esempio, ha raccolto più della metà dei ricavi diretti dalle app rispetto all’anno precedente. Tuttavia non mancano negli spunti di riflessione: le applicazioni continuano infatti ad essere rilasciate ad una velocità maggiore rispetto ai primi tempi ed in numero sempre maggiore, creando un esubero di mercato. Ormai tutti i possessori di smartphone hanno inoltre già tutte le app di cui hanno bisogno quando acquistano il telefono e non sono interessati a scaricarne di nuove. Secondo Recode gli smartphone sono strapieni di app e gli utenti raramente ne scaricano di nuove se non si tratta di titoli di peso come Snapchat o Uber.
Come funziona lo “sviluppo app”
Per far sviluppare un’applicazione bisogna innanzitutto avere le idee molto chiare ovvero decidere con esattezza cosa si vuole far fare alla app. Una volta deciso è bene mettere su carta un progetto al quale poi lo sviluppatore apporrà tutte le modifiche del caso. Questo passo è molto importante ed il documento di specifiche dev’essere più preciso possibile. Se invece avete intenzione di progettarla da voi, allora dovrete studiare a fondo il procedimento: esistono diverse guide e tutorial sul web, ma naturalmente sono molto diverse se si tratta di Ios o di Android(e non sono così approfondite).
App Android e app IOS: le differenze
Per un occhio non esperto creare app per Android o per iOS potrá sembrare simile, ma la verità è che ciascun sistema operativo ha diverse peculiarità. Non solamente a livello tecnico, ma anche a livello di design e di strategia mobile, ossia la progettazione completa dell’app deve essere relazionata e dipenderà dal sistema operativo. La struttura del progetto iOS è abbastanza libera all’interno di Xcode e, nonostante alcune regole da seguire, la procedura è guidata e molto chiara(soprattutto per il numero limitato di dispositivi). Nel creare app Android, d’altra parte, ci imbattiamo in una struttura totalmente differente. Essendoci centinaia di modelli di dispositivi (con performance e dimensioni schermo differenti), lo sviluppo è più lungo e meno guidato. Differenze sostanziali ci sono anche al momento del test: il simulatore iOS, per esempio, è molto più rapido del suo equivalente per Android, però con il vantaggio che l’emulatore Android è effettivamente una macchina virtuale con una CPU virtualizzata e per questo motivo più vicina alla realtà. Essendo sistemi operativi differenti si programmano app con linguaggi di programmazione distinti ed è proprio la caratteristica più rappresentativa: iOS si basa su Objective-C / Swift, mentre Android utilizza Java per creare app mobile. Inoltre diversi e importantissime sono le differenze per quanto riguarda le interfacce grafiche.
Hai bisogno di sviluppare un’applicazione mobile? CONTATTACI