Ecco una piccola ma interessante serie di esempi di grafica e design da seguire e non, ma che sicuramente vi faranno riflettere. Gli esempi di realizzazioni più o meno accattivanti nel mondo della comunicazione promozionale a volte possono davvero stupire, fra le mille declinazioni di questo settore dai manifesti, ai loghi, passando per etichette, volantini, brouchure e via dicendo. Il graphic design non è un gioco, il ruolo comunicativo che assume è indubbiamente importante, ma a volte ci si dimentica della cosa, anche fra gli addetti ai lavori, producendo risultati a volte, disattesi.
Resistenza al restyling?
Partiamo dal nuovo logo di uno dei due più famosi marchi di bibite a gassate e zuccherose. Il restyling è un processo a volte imperscrutabile, deve tener conto, fondamentalmente dell’ impatto sui consumatori, che spesso succede si oppongano a tali cambiamenti, anche con ironia, in questo caso, associando il nuovo logo alle forme di una persona non molto in forma. Bevuto troppo?
Packaging di una panchina
A volte la pubblicità dicono che faccia comprare davvero tutto. Sareste disposti a mangiare anche una panchina, in questo caso. In questa foto, potete infatti osservare il sogno di molte persone, un’ intera panchina di cioccolato, basta solo scartare la confezione. Questo packaging rende appetitosa una panchina, figurarsi il famoso snack a barrette.
Cartelloni pubblicitari viventi
Le vie dell’advertising sono infinite.
Non sembra neanche vero che non sia possibile innovare un settore apparentemente stantio all’ innovazione come la cara e vecchia cartellonistica pubblicitaria. La prova di questo è data da questo innovativo cartellone che pubblicizza un dentifricio che rende i denti così forti e resistenti da poter rendere un ragazzo capace di sradicare lo stesso banner dall’ impalcatura sul quale è attaccato.
Arridatece er vecchio logo!
Tornando all’argomento del restyling del logo di un brand, un’ esempio recente che non ha avuto forse molto apprezzamento, è il rinnovamento del logo di Spotify, che ha destato non pochi commenti, a volte esilaranti, a volte più che sagaci, soprattutto su Twitter.
Corporate identity direzionale?
A volte capita anche di scoprire molto tardi, qualcosa di semplice che non avevamo compreso subito. La forza della semplicità, a volte, si nasconde dietro l’ ovvio, e un’ azienda di spedizioni voleva farvi capire la sua attività attraverso una banale ma efficace freccia. L’avevate mai notata?
Non è sempre colpa del graphic designer
Le parole sono importanti e le preposizioni sono parole importanti, ma volte anche il copywriter commette delle leggerezze. In questo caso avrebbe dovuto scrivere “della nonna” e non “la nonna”, per lo meno in relazione alla gioia che traspare dagli occhi del ragazzino dell’ etichetta di una confezione di una bevanda alla frutta.
Nuova frontiera del self-branding?
Le parole spesso oscure usate nella pubblicità, nel branding e nella comunicazione sono spesso fonte di incomprensione da parte dei profani. Un esempio da non seguire, se non si è in cerca di sponsorizzazioni, è questo scherzo tricologico ai danni di un tenero bambino asiatico.
Google fa sognare la grafica e design tramite intelligenze artificiali
Il futuro della cura della creazione di immagini e del design? Sembra vada verso la creazione da parte di intelligenze artificiali. Google Deep Dream ci propone, da poco, un codice open source basato su uno studio della rete neuronale umana, capace di creare immagini fra lo stupefacente e l’onirico. A volte con risultati spaventosi!