Ormai questa parola è entrata nella testa di tutti e in molti si definiscono come tali, è una figura che mette curiosità ed è soprattutto un lavoro sempre più ambito. Di chi stiamo parlando? Dei Social Media Manager.
Oggi, in maniera scherzosa ma più professionale possibile proverò a descrivervi cosa fa durante la sua esistenza questo soggetto.
Ecco la giornata tipo di un Social Media Manager:
Ore 07.30
Suona la sveglia, ma il nostro amico social manager non ha ancora puntato il tasto giusto con l’indice sul suo iPhone per ritardarla che già nota la presenza di 22 notifiche su Facebook, questo sarà l’unico motivo che lo spingerà ad alzarsi.
Ore 07.40
Sta bevendo il caffè, o meglio, se lo sta versando addosso perché girando il suo smartphone per vedere una stories su Instagram fatta in orizzontale anziché in verticale combina il danno.
Ore 08.00
Dopo aver pulito il disastro combinato in cucina ed essere corso in doccia sta già pensando a cosa postare prima oggi. Partiamo da Twitter o LinkedIn?
Ore 08.45
Ha già realizzato di essere in ritardo e imbottigliato nel traffico cerca ispirazione per una nuova campagna marketing tra i cartelli pubblicitari affissi ai bordi della strada, si distrae, scatta il verde ma lui non riesce a passare, ed è così che colleziona i primi insulti della giornata dal tipo con il SUV dietro di lui, il primo haters della giornata con il quale avrà a che fare.
Ore 09.15
Entra con sommo ritardo in ufficio dopo aver girato a vuoto in cerca di parcheggio. Il capo lo guarda chiedendosi il motivo per quale lo ha assunto, poi pensa ai 10.000 fan raggiunti sulla propria pagina Facebook aziendale e si calma.
Ore 10.45
Dopo aver likkato per un’ora e mezza buona qualsiasi foto e post ritenuto da lui interessante, aver postato la prima storia su Instagram della sua giornata, messo parteciperò a 147 eventi su Facebook ai quali non parteciperà mai e postato su Twitter uno stato ironico/critico sul comportamento della gente e il disappunto sulla società moderna, si accorge finalmente di essere lì per lavorare.
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Ore 11.00
Sono passati 15 minuti appena da quando ha realmente cominciato a lavorare ma avverte già il bisogno irrefrenabile di caffè e di una sigaretta. Alla fine lavorare stanca, dunque va a bussare alla porta della sua collega e la costringe ad accompagnarlo al bar, sarà il suo primo tra i tre momenti di massima socializzazione reale della sua giornata.
Ore 12.00
Il suo picco di creatività è alle stelle. Da quando è tornato dalla pausa caffè (ore 11.45) ha già ideato 12 tipi di targettizzazione diversi per sponsorizzare i post dei clienti, ha stilato diverse idee di copy per la call to action su Facebook e Instagram e cosa più importante ha già deciso cosa mangerà a pranzo, insalata, come sempre.
Ore 13.05
Comincia la sua pausa pranzo in ritardo di 5 minuti ed è già in crisi perché questo ritardo rischia di far slittare vertiginosamente l’arrivo al bar dove pranza sempre e di conseguenza posticiperà anche la pubblicazione della sua seconda storia su Instagram del giorno che ritrae il suo piatto d’insalata mista. Perché il nostro Social Media Manager è consapevole del fatto che l’insalata fa bene, ma fa ancora meglio mostrarsi ai propri follower come un tipo salutare e attento alla linea.
Ore 14.30
Già tornato dalla pausa da circa 30 minuti il nostro amministratore di pagine è all’opera con quello che in materia viene chiamato reposting. Ovvero la ricondivisione di qualsiasi post per aumentare lo sharing dei propri portali social mediali, operazione che richiede un’attenzione molto accurata, perché bisogna andare a colpire solamente chi è più grande di noi, dunque chi ha una cifra di followers maggiore ai nostri e il nostro Social Media Manager è molto attento in questo.
Spera che qualcuno dei suoi beniamini del web lo retwitti o lo citi in qualche commento per ringraziarlo del suo lavoro di link bulding, ma tendenzialmente ciò non avviene.
Perché? “Perché se ho più followers di te me la tiro e faccio finta che tu non esista.”
Ore 16.20
Oggi forse il nostro amico non si è svegliato dal suo sonno. Difatti un collega Social Media Manager l’ha menzionato in un articolo ed ha addirittura parlato bene di lui. Automaticamente si trasforma nell’Orso abbraccia tutti e corre in ufficio dal suo capo e lo abbraccia stringendolo forte.
Secondo picco massimo di socializzazione del Social Manager e seconda volta che il suo capo pensa a cosa si fosse fumato prima di assumerlo.
Ore 16.30
Chiarito il malinteso con il capo e staccata la sua barba dalla spalla di quest’ultimo, per farsi perdonare decide di offrire un caffè al suo superiore. Distratto da una foto di Belen Rodriguez che inserisce nel copy di un post le istruzioni del suo Social Manager (tag su orologio) finisce per accendersi la sigaretta al contrario, il suo capo darà lui una pacca sulla spalla e gentilmente gli offrirà una seconda sigaretta vista la brutta fine fatta dalla prima.
Ore 17.45
Manca un quarto d’ora all’uscita dall’ufficio, ma il Social Manager non portato a termine neppure tre dei dieci task a lui assegnati per la giornata in corso. Comincia già ad ordinare la cena su Just It e mette in conto di non vedere nessuno stasera perché deve finire dei progetti.
Ore 19.30
Disdice l’appuntamento galante con se stesso per la serata vista la mole di lavoro che spesso si lascia alle spalle, comprendiamo così che la vita reale di un Social Media Manager è quasi sempre esigua.
Ore 20.45
Arriva in palestra, unico momento di attività fisica che si riserva. Sta correndo sul tapis rulant ma dopo il terzo chilometro si sente già svenire. L’unica cosa che lo spinge a tenere duro è l’obbligo morale nei confronti dei suoi social friends che lo stanno incitando su Runtastic e che non si sente proprio di deludere. Prossimo allo sfinimento trova lo stesso le forze per ammiccare alla ragazza che sta correndo sul rullante accanto al suo. Una volta notato il nome della fanciulla sulla tessera della palestra, in tempo 5 minuti l’ha già stalkerata su ogni piattaforma esistente e sa vita, morte e miracoli di quest’ultima, alla quale comunque non riuscirà mai a rivolgere la parola perché troppo timido. Meglio riempirla solamente di like!
Ore 21.50
Raggiunti a fatica i 10 chilometri in allenamento decide giustamente di geolocallizarsi in palestra ed a quel punto che commette l’errore più grande che potesse fare in questa sua giornata.
Sua madre è appena riuscita ad accendere il pc, era dalle 19.45 che ci provava, ed ha visto che il figlio non è impegnato per motivi di lavoro.
Subisce così una chiamata di mezz’ora dove gli viene chiesta qualsiasi cosa:
Pagate le bollette? Ti sei ricordato di ritirarti le camice? Ma quando te lo troverai un VERO LAVORO?
Ecco il terzo momento di reale socializzazione che spetta al social media manager.
Ore 22.40
Ha appena finito di piangere per tutte le crisi esistenziali che la madre è riuscita a far emergere in lui. Così il nostro social manager decide di prenotare una nuova seduta dallo psicologo e si mette a scrivere uno stato drammatico e al contempo poetico su Facebook. Preso dallo sconforto lo condivide in egual modo su ogni social, senza cambiare la didascalia… un errore non da lui, ma a questo punto della giornata è visibilmente provato e lo perdoniamo.
Ore 23.50
Dopo aver dato da mangiare al suo pesce rosso di nome Netlog è pronto per andare a dormire. Un’ultima scrollata alla home di Facebook della durata media di due ore e alle 03.00 di notte il nostro amato social media manager è finalmente catapultato nel mondo dei sogni.