Facebook, di gran lunga il socialnetwork più usato, oltre 1 miliardo di iscritti nel mondo e più di 25 milioni in Italia, è uno degli aspetti della vita quotidiana che accomuna la maggior parte delle persone in quanto, utilizzato sia nella sfera privata che in molte attività professionali, permette di contattare amici, conoscenti e sconosciuti con estrema facilità e comunicare in tempi ridottissimi.
Al contempo però, va fatto notare che Facebook ha anche la capacità di “inglobare” gli utenti: fa perdere la nozione del tempo ed è capace di influenzare l’equilibrio psicofisico degli utenti sia in senso positivo sia in senso negativo e, come spesso accade, non si capisce se la verità stia nel bene o nel male.
Sin dalla nascita del socialnetwork, ci si è posti diverse domande sulle conseguenze dell’uso di Fb sulle relazioni interpersonali e sul benessere psicologico di chi lo utilizza.
I temi su cui ci si è maggiormente concentrati riguardano il rapporto tra l’interazione via Facebook e le relazioni interpersonali faccia a faccia, le conseguenze dei “like Facebookiani” sull’autostima e il senso di autoefficacia personale ed infine la relazione esistente fra il numero di amici su Facebook e le reali capacità di adattamento sociale.
Innanzitutto risulta infondata la credenza secondo cui la relazione faccia a faccia possa svanire o diminuire per via dell’interazione tramite social networks. In una ricerca sviluppata con quasi 200 studenti americani che utilizzano Facebook è risultato che la grande maggioranza degli studenti lo utilizza maggiormente per mantenere relazioni già esistenti e che solo una minima parte dichiara di comunicare con i propri amici più on-line che faccia a faccia. I risultati suggeriscono quindi che l’uso dei social networks serva a completare piuttosto che sostituire le interazioni “vis a vis”.
Oggi vogliamo concentrarci principalmente su numerose ricerche basate sulla relazione “socialnetwork/autostima” che presentano risultanti contrastanti: alcune ci dicono che Facebook sia l’alimentatore della stima personale, altre dichiarano esattamente l’opposto.
Vediamo insieme le “fazioni” contrastanti.
Facebook fa bene alla salute
Ogni profilo su Facebook contiene informazioni sulla persona come foto, video, informazioni autobiografiche. La possibilità di personalizzare a proprio piacimento queste informazioni si è il numero di amici e il tempo speso su Facebook. rilevata determinante per mutare in positivo la propria autostima.
Alcune ricerche hanno focalizzato la propria attenzione su due variabili principali:
Dai risultati si evidenzia che le persone più timide tendono a passare più tempo sul social network ed hanno un atteggiamento più favorevole verso Facebook. Questo porta a pensare che da un lato le persone più timide apprezzano la realtà virtuale per la possibilità di facilitazione dei propri contatti sociali e dall’altro che si trovano ovviamente a rischio di sviluppare una dipendenza dal suo utilizzo.
Al contrario, il tempo speso su Facebook sembra mostrare una correlazione negativa con l’autostima anche perché molti utenti trascorrono parecchio tempo a “studiare” altri profili e a fare paragoni con le vite virtuali altrui.
In un altro studio sulla relazione tra uso di Facebook e autostima, alcuni ricercatori della Cornell University hanno diviso in tre gruppi 60 universitari chiedendo loro di posizionarsi davanti al computer per 5 minuti.
– I componenti del primo gruppo hanno visualizzato nel pc il proprio profilo Facebook,
– I componenti del secondo gruppo si son ritrovati davanti a monitor spenti
– Il terzo gruppo davanti a specchi posti sopra gli schermi del computer.
I risultati della ricerca hanno riportato che solo nel primo gruppo si sono registrati aumenti d’autostima mentre quelli del terzo gruppo hanno percepito una sensazione negativa. Gli studiosi hanno infatti evidenziato che “uno specchio ci ricorda chi siamo davvero e quindi potrebbe avere anche un effetto negativo, mentre Facebook generalmente mostra un’immagine positiva”.
Ma la conclusione non finisce qua perché si tratta di una positività decisamente ingannevole e fasulla: siamo infatti noi stessi a presentarci – consciamente o inconsciamente – non per quello che siamo realmente ma per quello che vorremmo essere.
Solitamente si nascondono i lati peggiori e si esaltano i migliori. E tutti i “mi piace” che riceviamo passano attraversano questo filtro ingannevole.
Facebook nuoce gravemente alla salute
Da una ricerca svolta dagli psicologi londinesi della Brunel University, che hanno esaminato gli utenti di Facebook per scoprirne i tratti della personalità, emerge che la continua voglia di pubblicare foto, postare selfie di tutti i tipi, descrivere con precisione gli ultimi obiettivi raggiunti o i km di allenamento percorsi, oltre a mostrare un’evidente dose di narcisismo, serve – senza saperlo – a nascondere la propria insicurezza.
La ricerca ha esaminato il comportamento di più di 500 utenti a cui è stato chiesto di compilare un questionario per valutare i tratti principali della personalità: capacità di fare amicizia, estroversione, apertura mentale, coscienziosità e stabilità emotiva.
Dall’analisi delle compilazioni dei questionari, emergono 3 verità:
– chi ha bassa autostima pubblica più frequentemente aggiornamenti di stato sulla propria relazione;
– i narcisisti aggiornano più frequentemente la pagina con i propri successi ottenendo numerosi commenti e “mi piace” producendo la conseguenza che il loro “ego” viene rafforzato dall’attenzione di cui hanno bisogno
– i narcisisti pubblicano inoltre diversi post su dieta ed allenamenti fisici
Secondo i ricercatori “gli utenti che ottengono più commenti e “like” sperimentano i benefici di una fasulla inclusione sociale, mentre quelli che non ne ricevono si sentono emarginati”.
Infine, vi sono addirittura alcune ricerche che dimostrano una correlazione tra l’autostima che “si alimenta” con l’aumentare dei like e la perdita dell’autocontrollo soprattutto sulla propria dieta alimentare e risparmio economico. La ricerca effettuata dall’Università di Pittsburgh School su più di 1000 utenti di cui si sono osservate le abitudini e l’impiego del social network, insieme a stile di vita, personalità e autostima ha evidenziato che un maggiore utilizzo della rete sociale è associato con un più alto indice di massa corporea, un aumento del binge eating (le scorpacciate compulsive) e al fatto di ‘sforare’ con le spese della carta di credito.
Insomma, prima di adottare Facebook è consigliabile leggere bene le avvertenze, somministrare a piccole dosi e tenere fuori dalla portata dei bambini!