Da Google AdWords a Google Ads: la storia della piattaforma pubblicitaria

Molti hanno già letto qualcosa a riguardo, ma la metamorfosi è così importante che è difficile ignorare la situazione che stiamo affrontando e vivendo: si passa da Google Adwords a Google Ads, un cambio di paradigma decisivo per chi lavora ogni giorno con il web marketing. Ti faccio un esempio: devi puntare su una buona ottimizzazione SEO?

Certo, quindi conosci sicuramente la differenza tra questo acronimo e il SEA, search engine advertising. Insieme rientrano nel SEM, vale a dire il marketing applicato ai motori di ricerca. E per posizionarsi nel miglior modo possibile è giusto usare gli strumenti giusti in corrispondenza con le risorse che ti consentono di ottenere i risultati prefissati.

Devi posizionarti nella serp, questo è chiaro. Ma il lavoro organico non sempre è sufficiente. Anzi, per determinate query è praticamente indispensabile lavorare con le sponsorizzazioni. Fino a poco tempo da Google AdWords era la risposta a chi voleva posizionarsi in prima pagina, in alto. Oggi la situazione è diversa. Molto diversa. Approfondiamo?

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Si passa da Google AdWords a Google Ads

Il 27 giugno 2018 è arrivato l’annuncio di questo passaggio epocale, che riguarda in particolar modo la sintesi degli strumenti pubblicitari in un’unica piattaforma. La presentazione è avvenuta tramite un livestream e lo switch è andato online il 24 luglio 2018. Questa soluzione riguarda ciò che hai conosciuto come AdWords finora.

Ad esempio adesso hai il logo di Google Ads nell’interfaccia e in ogni sezione del centro assistenza, ma anche nei documenti di fatturazione. Poi devi considerare l’URL: adesso tutto fa capo all’indirizzo ads.google.com senza però dare problemi alle campagne già attive e ai budget presenti sulla piattaforma che si presentava ancora come Google AdWords.

Inoltre la presentazione affronta le varie novità. Oltre ai formati di advertising ci sono le implementazioni di Google Marketing Platform, che sintetizza in un unico luogo digitale DoubleClick per inserzionisti e Google Analytics 360.

Per chi si aspetta un passaggio da Google AdWords a Google Ads problematico per le realtà meno interessate ai grandi budget ci sono delle sorprese. Mountain View, infatti, ha definito la possibilità di impostare un tipo di campagna semplificata.

AdWords, l’inizio della pubblicità su Google

Si inizia da questo punto: Mountain View percepisce l’importanza di avere visibilità sui risultati di ricerca e introduce la possibilità di acquistare degli spazi pubblicitari. Tecnicamente si tratta di native advertising, un tipo di inserzioni che acquista le forme e le linee editoriali di ciò che piene pubblicato con merito. Ed è qui che si crea la spaccatura tra:

  • Organico.
  • Sponsorizzato.

Il PPC (pay per click) può ottenere risultati immediati su query molto competitive, in particolar modo rispetto alle ricerche che danno la possibilità di monetizzare. Quindi di portare potenziali clienti sulle pagine web. Tutto è molto semplice, ma subito si definiscono alcuni punti. Tipo che la concorrenza porta all’aumentare il prezzo del costo per click.

da adwords a google ads

Passaggio da AdWords a Google Ads.

Questo valore (CPC) diventa un parametro decisivo per chi si occupa di Google AdWords. Ma anche per chi gestisce la strategia di content marketing e quella di search engine optimization. Le pagine che portano conversioni devono seguire gli intenti di ricerca transazionali ed essere pensate in un certo modo Sia in termini di contenuto vero e proprio che di design.

Arriva il del display advertising: AdSense

Tutto questo può essere inteso come un grande business, ma è ancora poco senza AdSense. Vale a dire ciò che viene definito display advertising. L’intuizione è questa: permetto alle persone di guadagnare con i siti web. In che modo? Do la possibilità di inserire dei banner pubblicitari contestualizzati che le persone vogliono acquistare.

Una sorta di sistema di affiliazione mondiale, ecco. Ma basato su un concetto chiaro: deve essere automatico e dinamico. Le persone che si iscrivono ad AdSense possono prendere un codice e inserirlo nei propri spazi HTML. Qui la pubblicità appare e fa il lavoro utile all’inserzionista che ha acquistato spazio advertising di questo tipo.

Senza dimenticare ciò che comporta il processo: il cliente paga un prezzo per ogni click, poi una percentuale va a Google e l’altra parte viene incassata dal proprietario del sito web. Si guadagna molto? All’inizio c’è gente che ha fatto fortuna, oggi per monetizzare devi avere tante visite ben profilate. Colpa anche dei vari Adblock, eh.

Buone notizie: Google riunisce ogni cosa

Questa novità sintetizza in un unico luogo ciò che serve per fare pubblicità sul motore di ricerca. Basta disperdere le risorse: passare da Google AdWords a Google Ads vuol dire massimizzare i risultati e ottenere ciò che ti serve al momento giusto. Di cosa sto parlando? Quali sono i passi essenziali di questa svolta? Ecco cosa riunisce Google Ads.

Google Ads Search

Vale a dire i post sponsorizzati che appaiono nei risultati di ricerca, all’inizio o alla fine della serp. Questo territorio ha sempre subito diverse evoluzioni nel tempo, non è mai stato un settore statico. Gli annunci pubblicitari sono sempre più precisi (grazie anche all’evoluzione del Keyword Planner) e al tentativo di Google di confondere questi risultati con quelli organici.

Pensa alle varie evoluzioni cromatiche che ha avuto il tag che evidenzia la presenza di annunci sponsorizzati (oggi è praticamente trasparente, invisibile). Inoltre ci sono sempre implementazioni da monitorare per migliorare la precisione.

Google Display

La seconda opzione messa in campo dalla piattaforma Ads è quella che già conosci. Si tratta della pubblicità display, quella che viene mostrata da Google nei siti web che accettano il programma di monetizzazione AdSense. Può essere una soluzione interessante per aumentare le possibilità di mostrare il proprio brand a una platea più ampia e farsi notare.

Google Shopping

La grande novità di questi tempi: le inserzioni pubblicitarie dedicate a chi vuole vendere qualcosa su internet. Non parlo di classici annunci composti da tag title, description e sitelink ma di piccole vetrine che formano un carosello. Proprio come suggeriscono le regole chiave della buona ottimizzazione SEO: il contenuto migliore è quello che amano i clienti.

Tu come vuoi presentare un’esposizione di merce in uno shop online? Con una serie di voci che somigliano a quelle di un catalogo interno? No, c’è bisogno di visual, immagini capaci di attirare l’attenzione. Ed è proprio questa la direzione presa da Google anche per quanto concerne le sponsorizzazioni. Che oggi puoi gestire su questa realtà.

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Da Google Adwords a Google Ads: funziona?

Questa è la trasformazione messa in campo, il passaggio da AdWords a Google Ads. Sarà una rivoluzione completa e metterà i bastoni tra le ruote a chi ha già imparato a lavorare con gli strumenti classici? Ci saranno difficoltà all’inizio? L’idea è quella di facilitare e migliorare la pubblicità sul motore di ricerca, ora passo a te la parola: che ne pensi?

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