C’è un tema che spesso ritorna sul tavolo dei creativi, degli art director e dei copywriter: il bike marketing. L’argomento spesso viene rilegato all’interno di dinamiche chiare e ben distinte che caratterizzano con forza alcuni brand.
Oltre quelli che commercializzano biciclette, è chiaro. I pedali e le due ruote sono assimilabili al contatto con la natura, al rispetto per l’ambiente. Sono simbolo di valori ben precisi che vanno oltre il semplice lavoro di promozione diretta dell’oggetto protagonista delle creatività. Insomma, esiste un marketing che ha come punto di riferimento la bicicletta.
Bike marketing. Ma sul serio????
Il bike marketing è quel tipo di promozione online e offline che prevede l’uso della bicicletta come simbolo utile al raggiungimento di determinati obiettivi. Esistono campagne di advertising che usano la due ruote a pedali per promuovere determinati servizi (come ad esempio strutture turistiche bike friendly) ma c’è anche una tendenza ben precisa a usare questo mezzo di trasporto come simbolo dotato di valori che si allineano con l’obiettivo comunicativo della campagna.
O magari con il brand in questione. Perché in alcuni casi il simbolo bici può essere completamente speculare al marchio e rispettare almeno in parte (o totalmente) i valori che si trovano alla base di una singola impresa.
Da leggere: la guida per fare Google ADS
Il marketing a due ruote e un manubrio.
Perché usare la bici nel marketing? Semplice, la bicicletta ha un apparato di valori molto potente che può essere sfruttato a favore di una determinata missione comunicativa. Nello specifico, possiamo dire che oggi la bicicletta in Italia è sinonimo di attenzione per la natura, rispetto per l’ambiente, vicinanza temi sociali e attenzione per la salute. Non si tratta di un mezzo di trasporto proletario (come magari è in altri paesi in via di sviluppo) ma rappresenta la scelta ben precisa di una persona che lascia la macchina in garage.
E che decide di essere sostenibile, ecologico, in salute e poco invadente nei confronti dell’ambiente. La bici ha una venatura smart, legata alla capacità di mettere da parte il traffico e la metropoli congestionata per raggiungere sempre in tempo il posto di lavoro. Con classe e stile. Ma anche con un pizzico di avventura dato che il bike marketing può essere usato per esaltare valori tipici di un pubblico legato alla vita all’aria aperta e, ad esempio, a vacanze diverse dal solito.
La bici: what does it mean?
Uno dei buoni motivi per pensare al bike marketing: la possibilità di ragionare intorno a un target interessante. In primo luogo dobbiamo considerare che la bicicletta è un oggetto noto a tutti e non ci sono dubbi sul possibile uso.
La bici rappresenta un simbolo universale che può essere declinato come preferisci. E con grande precisione. Valutando ovviamente il tipo di pubblico a cui è rivolto il messaggio: in Cina una bicicletta sarà un simbolo comune, quasi di appiattimento sociale perché chi non ha l’auto deve spostarsi per forza sulle due ruote. Mentre in Europa può essere visto come un mezzo di locomozione per scoprire la natura, proprio come hanno pensato di fare twosixdigital.com.
Oppure può diventare un simbolo di libertà e spensieratezza come sembra essere la bicicletta della Hermès Spring/Summer 2013 Ad Campaign. Senza dimenticare il buon uso che ne fanno i tanti brand di prodotti legati agli sport estremi come GoPro, Redbull o Monster.
Esempi di bike marketing, quelli belli.
Vuoi scoprire qual è la chiave giusta per affrontare questo tema virtuoso? Ci sono degli esempi legati all’attività di social media marketing che devi studiare e valutare con cura. Il primo esempio di Bike Marketing lo troviamo sul profilo Instagram di Visit Tuscany in cui si mette in evidenza lo stretto rapporto tra natura e sport in questa regione.
Cosa si comunica in questa foto? Vieni in Toscana e goditi lunghe passeggiate all’aria aperta sulla tua due ruote proprio come fanno gli atleti del Giro d’Italia. Lo fanno loro, lo puoi fare tu. E poi ci sono adv basate sempre su social media marketing e bicicletta ma i toni sono un po’ più esasperati. Perché anche le esibizioni e le evoluzioni in BMX rientrano nel Bike Marketing, e la già citata GoPro lo sa bene per questo sfrutta contenuti del genere su Instagram, Facebook o Twitter.
Interessante l’uso che fanno molti brand internazionali della bicicletta. Diventa quasi un simbolo per comunicare un’etica protesa verso la natura, il rispetto per le regole che impongono una coesistenza migliore con l’ambiente. Questo, forse, per attenuare le critiche relative a una scarsa attenzione delle corporazioni in generale verso temi etici.
“È l’ora di cambiare”. Sei con noi?
Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto sfruttare l’immagine della bici per portare l’attenzione su un tema molto sentito, quello della sostenibilità in ambito aziendale. E lo abbiamo fatto in occasione della “Giornata Mondiale della Bicicletta” con una campagna che pone l’accento sull’urgenza di un cambiamento immediato e l’adozione di mezzi di trasporto sostenibili, come la bicicletta.
Sono già tantissimi i brand che si sono attivati in questa direzione (soprattutto nell’ultimo anno della pandemia globale), come quelli che hanno introdotto la bici per le proprie consegne a domicilio o utilizzato il bike marketing come mezzo di promozione on the road. Una “rivoluzione green” che parte da un manubrio e due ruote, ma che porta con sé una storia di oltre 200 anni e un sistema di valori condiviso e universale.
Ci auguriamo che questi siano solo gli ingredienti di una ricetta che può (e che deve) cambiare il mondo.
Tutto questo ci può aiutare a capire qualcosa in più rispetto al Bike Marketing, una tecnica che può essere usata per avviare dei processi virtuosi e comunicare meglio con il tuo target di riferimento. Vuoi maggiori informazioni su questo tema?